Toyota, cinque vetture e tanti dubbi: la strategia nel mirino degli avversari

Pubblicato il 24 Agosto 2025 - 10:21

Toyota e i dubbi sull’impiego in gara di ben cinque Yaris Rally1

L’annuncio con cui Toyota Gazoo Racing ha comunicato la partecipazione di cinque vetture per l’intera stagione 2025 del Mondiale Rally aveva destato più di una perplessità nel paddock. Al fianco dei tre piloti a tempo pieno – Elfyn EvansKalle Rovanperä e Takamoto Katsuta – e del veterano Sébastien Ogier, confermato per un programma parziale, il team giapponese ha infatti schierato anche Sami Pajari, presente a ogni appuntamento. Una decisione che ha riacceso il dibattito sulle regole della competizione tra costruttori.

E proprio in tal senso dalla sponda Hyundai, che nel 2025 ha optato per un trio fisso formato da Thierry NeuvilleOtt Tänak e Adrien Fourmaux, non sono mancate le critiche. Secondo i vertici della squadra coreana, il dispiegamento di forze di Toyota avrebbe garantito un vantaggio strutturale, soprattutto nella corsa al titolo costruttori.

La sfida di Toyota e lo scetticismo di Hyundai

Ma Tom Fowler, direttore tecnico di Toyota, ha risposto a questi dubbi con dei toni abbastanza “accesi”, precisando come il vantaggio di cinque vetture in gara non sia assolutamente automatico: “È un tema ricorrente fuori dal nostro team, ma chi pensa che sia tutto facile, si sbaglia. Gestire cinque auto significa anche doverne preparare cinque. È un lavoro enorme”.

Il problema non è solo logistico, ma anche infrastrutturale, visto che lo stabilimento Toyota di Jyväskylä, cuore operativo del team, è già saturo: “Avete visto la nostra fabbrica e lo spazio limitato. In alcune gare della stagione abbiamo avuto fino a 15 Rally2 da preparare oltre alle Rally1. Significa che, di fatto, stiamo mettendo in campo 20 auto nel WRC”.

Il problema della logistica

Una gestione complessa, che richiede uno sforzo tecnico e umano superiore a quello di un team che concentra risorse su sole tre vetture: “I nostri avversari possono focalizzarsi su tre pacchetti prestazionali molto specifici. Per noi è una sfida logistica notevole. Più auto significa anche più fatica. Ogni vittoria richiede ancora più lavoro dietro le quinte”.

Toyota aveva già pianificato un’uscita da questo imbuto operativo, con la realizzazione di un nuovo centro tecnologico e pista di collaudo tra Jyväskylä e Laukaa. Un progetto strategico, approvato con permesso ambientale lo scorso anno, ma oggi bloccato da una serie di ricorsi: uno contro l’autorizzazione ambientale e altri contro il piano regolatore approvato dal consiglio comunale di Jyväskylä. Toyota, ricordiamo, è oggi leader nella classifica costruttori e schiera tre piloti tra i primi quattro nella classifica generale.

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