Tim Mayer: “Serve più sostegno al rally e un ritorno alle vetture di serie”

Pubblicato il 15 Ottobre 2025 - 11:58

Tim Mayer e la ricetta per i rally del futuro

Tim Mayer, ex commissario F1 e attuale candidato alla presidenza FIA, ha dichiarato che, se eletto, darà priorità allo sviluppo del rallismo su scala globale. L’obiettivo? Rafforzare la struttura FIA dedicata al settore e aprire un confronto sull’eventuale ritorno a vetture derivate dalla produzione di serie nel futuro del WRC. Annunciato a luglio, il programma “FIA Forward” con cui Mayer correrà contro l’attuale presidente Mohammed Ben Sulayem verrà illustrato nel dettaglio il 24 ottobre, con la presentazione del suo team e della strategia per il quadriennio 2026‑2029.

“Il rally è lo sport preferito dai club membri in molte aree del mondo”

Parlando con DirtFish, Mayer ha sottolineato come in vaste aree del pianeta – in particolare AfricaAmerica Latina e Asia – il rally sia la disciplina automobilistica dominante: “Non stanno costruendo circuiti di Formula 1, si chiedono piuttosto come possono organizzare un rally. In questi Paesi il rally è lo sport di riferimento, ed è da qui che dobbiamo partire.” L’attuale struttura FIA dedicata ai rally, secondo Mayer, sarebbe troppo ridotta rispetto al potenziale di sviluppo: “Penso che debba essere una parte molto più significativa del portafoglio della FIA. È quello che serve in Africa, in America del Sud, in Asia. È anche il modo per rafforzare le nostre ASN e i club membri, coinvolgendoli più attivamente nel mondo del rally. Inoltre dobbiamo chiederci cosa vogliamo fare con le motorizzazioni. Come dovranno essere costruite le auto nei prossimi 10 o 20 anni? Serve un piano, una visione strategica condivisa.”

“Pianificare il futuro: propulsori, regolamenti e vetture”

Senza definirsi un esperto della disciplina, Mayer ha comunque manifestato l’intenzione di avviare un dialogo tecnico con le figure più competenti del settore per definire regole adeguate, sostenibili e coerenti con le esigenze del mercato e degli appassionati. Tra le ipotesi, anche quella di valutare nel tempo un ritorno a vetture più vicine alla produzione di serie, da affiancare o sostituire alle attuali Rally1.

Rilanciare il rapporto con il promoter del WRC

Uno dei nodi strategici del piano riguarda anche la relazione tra FIA e il promoter del WRC, attualmente in gestione a WRC Promoter GmbH: “Dobbiamo lavorare con il promoter, non contro. Serve una collaborazione attiva, concreta. Solo così potremo valorizzare davvero il legame tra sport, intrattenimento e business.” Secondo Mayer, l’engagement del pubblico passa da una visione integrata tra stakeholder: “Parliamo di fan engagement, di come la FIA può aiutare chi organizza i campionati e promuove le gare. Per me questo è il primo passo per costruire una relazione stabile e duratura tra le parti.” Il messaggio è chiaro: in un momento in cui il WRC cerca nuove vie di rilancio e ampliamento globale, una FIA più vicina ai rally e ai territori che li vivono come patrimonio culturale potrebbe rappresentare un cambio di passo significativo.

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