Giandomenico Basso racconta il quinto titolo italiano
I festeggiamenti per il quinto titolo tricolore di Giandomenico Basso, andati in scena a Cavaso del Tomba, sono diventati l’occasione per ripercorrere una stagione intensa e combattuta. In un clima informale, davanti a tifosi e addetti ai lavori, il pilota trevigiano ha analizzato il Campionato Italiano Assoluto Rally 2025, soffermandosi sul valore della competizione e sulle scelte che hanno segnato il suo percorso sportivo.
Il 2025 ha confermato un livello molto elevato del campionato, con un confronto serrato che si è sviluppato gara dopo gara. Basso ha raccontato una stagione costruita con continuità in un’intervista concessa a Gianluca Nataloni, iniziata positivamente al Rally Il Ciocco, coinciso anche con il ritorno vincente sulla Škoda. “È stata per noi una stagione straordinaria, combattuta, voluta con grande determinazione e, credo, anche con molta disciplina da parte nostra”.
Nel corso dell’anno il duello con Andrea Crugnola ha rappresentato uno dei temi centrali, senza però ridurre il valore degli altri protagonisti. “È stato un continuo scambio di vittorie tra me e Andrea, senza però dimenticare tutti gli altri piloti che erano attaccatissimi: bastava una piccola sbavatura per ritrovarsi quarto o quinto in pochissimo”, ha spiegato il campione trevigiano, sottolineando come la differenza sia stata spesso legata alla gestione e alla lucidità.
La conquista del quinto titolo non è arrivata attraverso una preparazione diversa dal passato, ma grazie a una determinazione particolare. “Non mi sono allenato diversamente dagli altri anni, però in macchina avevo una determinazione particolare: volevo davvero cercare di portare a casa questo quinto tricolore”, ha ammesso Basso, evidenziando l’aspetto mentale come chiave del successo.
Dal Rally di Roma all’esperienza internazionale
Tra i momenti significativi della stagione spicca il Rally di Roma Capitale, valido anche per il Campionato Europeo. Una gara che Basso considera centrale nel proprio percorso. “È una gara che ci piace e dove solitamente andiamo forte. Lì ho degli stimoli in più, perché incontrare di nuovo gli amici dell’Europeo e anche piloti nuovi è sempre una motivazione importante”.
Il legame con l’ambiente internazionale resta infatti una componente fondamentale della sua carriera. “La mia storia è quella di un pilota che arriva da campionati internazionali e, quando ho potuto, sono andato all’estero proprio perché è sempre bello misurarsi anche con gli stranieri”. Non a caso, il risultato romano ha avuto per lui un peso particolare: “Quella gara, per me, valeva quasi quanto un tricolore”.
Parlando della sua esperienza europea, Basso ha respinto l’idea che si trattasse di un’epoca diversa e irripetibile. “Si può fare anche oggi, si può cercare di farlo. Non parlerei di altri tempi, perché ogni periodo ha le sue sfide”. Secondo il pilota veneto, la chiave è stata la scelta di uscire presto dai confini nazionali per affrontare prove più lunghe e veloci. “In Italia impari molto perché le strade sono tecniche, ma la velocità vera la cerchi all’estero”.
Un passaggio centrale dell’intervista è stato dedicato ai trofei, considerati un passaggio formativo essenziale. “Il trofeo ti permette di misurarti ad armi pari, con macchine uguali”, ha spiegato Basso, ricordando come questi contesti consentano di crescere, contenere i costi e reinvestire i premi per proseguire l’attività sportiva.
Guardando al futuro del rally, il campione italiano ha commentato anche il ritorno di Lancia nelle competizioni. “È positivo per gli appassionati, per l’indotto, per tutti. Avere il rientro di una Casa è importantissimo”, ha detto, auspicando che il movimento possa attrarre nuovi costruttori nei prossimi anni.
In chiusura, uno sguardo al 2026. Basso non ha nascosto l’idea iniziale di ridurre l’impegno nel Campionato Italiano, scegliendo alcune gare mirate, magari anche all’estero. “Al momento, però, questo non trova pieno riscontro con sponsor e team, che vorrebbero invece puntare di nuovo al campionato”. La decisione definitiva arriverà più avanti: “Adesso ci prenderemo un po’ di tempo per riposare. In questo momento non c’è fretta”.
di Peppe Marino
