WRC27: l’obiettivo è ridurre i costi, ma i fan temono il poco spettacolo

Pubblicato il 22 Agosto 2025 - 09:50

WRC27, tanti dubbi per il futuro della specialità

L’obiettivo è chiaro: rendere il Mondiale Rally più accessibile ai costruttori, tagliando i costi e semplificando le vetture. A partire dal 2027, la massima categoria del WRC vedrà l’introduzione di una nuova generazione di auto da competizione, il cui sviluppo sarà regolato da un tetto massimo di spesa fissato a 345.000 euro. Un cambio di rotta drastico rispetto agli attuali Rally1, il cui costo di realizzazione può superare abbondantemente il milione di euro.

WRC27, quanti dubbi sulla specialità

Una scelta pensata per attrarre nuovi marchi, ma che ha già sollevato dubbi tra gli appassionati sulla reale spettacolarità dei nuovi modelli. I futuri prototipi, infatti, avranno prestazioni simili alle Rally2, attualmente utilizzate nella seconda serie del Mondiale, con le quali condivideranno numerose specifiche tecniche.

Tom Fowler, direttore tecnico di Toyota Gazoo Racing, ha cercato di rassicurare i tifosi sottolineando che, dal punto di vista fisico, le differenze saranno minime: “Il peso minimo sarà lo stesso, 1230 kg, e il regolamento del motore non cambia. Il restrittore resta identico, dunque anche il rapporto peso-potenza sarà lo stesso. Le vere differenze riguarderanno dettagli più fini come aerodinamica e sospensioni.”

Questo allineamento tecnico con la categoria inferiore potrebbe generare un’iniziale sovrapposizione, rendendo le nuove auto meno “impressionanti” rispetto a quelle attuali. Tuttavia, per Fowler il vero vantaggio arriverà nel tempo, quando l’evoluzione tecnologica permetterà agli ingegneri di esplorare margini di sviluppo oggi ancora sconosciuti.

Lo sviluppo delle vetture

Nel frattempo, la Rally2 continuerà il proprio percorso di crescita: “Con l’arrivo della Yaris Rally2, Škoda e Citroënhanno dovuto migliorare i loro modelli. Oggi ci sono tre o quattro vetture capaci di vincere rally. Tra oggi e il 2027, queste auto continueranno a essere sviluppate e a correre“.

Il rischio concreto, almeno nella fase iniziale, è che le nuove auto della classe regina non si distinguano abbastanza dalle concorrenti di categoria inferiore, né in termini estetici né sonori. “Nel primo anno, forse anche per due stagioni, i vantaggi tecnici sulla carta potrebbero essere controbilanciati da una mancanza di sviluppo rispetto alle Rally2 attuali,” ha concluso il responsabile tecnico del team giapponese.

Il regolamento 2027, quindi, apre un’epoca nuova per il WRC. Ma se da un lato promette sostenibilità economica e maggiore concorrenza, dall’altro impone un bilanciamento delicato tra contenimento dei costi e preservazione dell’identità della disciplina.

© Riproduzione Riservata
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo