Rally d’Italia, il Promoter tifa “Roma”
Rally d’Italia, attesa la decisione dell’ACI per le prossime edizioni. Si allontana la Sardegna
Rally d’Italia: dove si disputerà la prossima edizione? Resterà ancora in Sardegna, seppure l’eventuale 23° edizione sull’Isola è destinata ad essere anche l’ultima, oppure tornerà già dal 2026 sulla penisola e approderà nel Lazio assorbendo il “Roma Capitale” così come accadde dal 2004 con il “Costa Smeralda”? Che la parentesi sarda sia arrivata al capolinea è certo, così come altrettanto certo è che dopo “Sanremo” (prova del Mondiale dal 1972 al 2003, ad eccezione del 1995), al più tardi dal 2027, la prova italiana della serie iridata tornerà a corrersi sull’asfalto.
Stavolta quelli del Lazio, una sintesi dei due rally Roma Capitale e Lazio Cassino, rispettivamente organizzati da Motorsport Italia Spa e M33 Srl, ideati Max Rendina (anche presidente della Commissione Sportiva Ac Lazio). Il Rally d’Italia Sardegna è organizzato e gestito direttamente dall’Automobile Club d’Italia, con la collaborazione dell’AC Sassari il cui Presidente Giulio Pes di San Vittorio (ch’è statoi pure presidente di Aci Sport Spa dal 2024 fino ad aprile 2027), sta lavorando incessantemente per assicurare la permanenza della gara sull’Isola e delle altre manifestazioni motoristiche in Sardegna che beneficiano di un ulteriore supporto economico dalla Regione.

La Sardegna resiste e si difende
Un impegno legittimo, così come la difesa degli appassionati sardi che non ci stanno a perdere il Mondiale. E non gli si può dare torto. La battaglia però sembra persa in partenza. La tendenza dell’ACI è di procedere al cambiamento e l’abbandono della gara sull’isola è auspicata anche dall’attuale promotore del WRC e dell’ERC (WRC Promoter GmbH anche se non è detto che resti lo stesso gruppo ad occuparsi delle due serie nei prossimi anni, perché la FIA ha indetto una nuova gara di appalto), preferendo questa scelta per vari motivi: l’attrattività della capitale, la logistica, il fondo asfaltato e la maggiore facilità di attrarre pubblico. La permanenza del Rally d’Italia Sardegna, nel 2026, per l’ultima volta, è l’unica chance concessa alla Sardegna. Nulla di più. In cambio potrebbe arrivare un appuntamento internazionale tout terrain del World Baja Cup (a discapito di Pordenone) più che dell’esclusivo W2RC e la prova dell’Europeo (nel caso con quale denominazione?).

L’attrattiva della Capitale
Ma dall’Isola l’ipotesi della retrocessione viene scartata con fermezza ha ripetuto più volte Pes. A cominciare dalla Regione che ritirerebbe il sostegno economico (2,4 milioni ad edizione) alla gara se venisse privata dalla validità mondiale e che non è per nulla interessata all’Europeo (motivo per il quale altri organizzatori del tricolore sperano si apra una possibilità inattesa). Ma anche su quest’aspetto si è aperto un altro fronte di discussione perché pare che i conti del Rally d’Italia siano andati lo stesso in rosso (con la perdita coperta dall’ACI) e inoltre le partite dare-avere delle ultime edizioni non sono state definite, non solo per cause isolane. Dall’altra parte c’è la Capitale che scalpita con il suo peso politico. In sole 12 edizioni da zero il “Roma Capitale” è salito rapidamente nella scala dei valori e dopo la validità tricolore del 2014 ha ottenuto anche quella europea nel 2017, ottenendo sempre giudizi positivi sull’organizzazione. Cosi da porre naturalmente la propria candidatura al Mondiale. Sostenuta dalla Regione Lazio che il mese scorso ha deliberato un contributo di tre milioni di euro.

Da un paio di mesi ormai, soprattutto dopo l’elezione del nuovo Presidente dell’ACI Geronimo La Russa, si sono susseguite riunioni ed incontri – con al tavolo Pes e Rendina Marco Ferrari, l’ex DG di AciSport Marco Rogano, Antonio Turitto e Bruno De Pianto, oltre al Presidente eletto e ovviamente il Commissario Straordinario dell’ente – per arrivare ad un gentleman agreement senza polemiche. La Sardegna però non ci sta e non intende rinunciare al Mondiale rifiutando il contentino dell’ultima edizione.
L’ACI è l’ago della bilancia
A questo punto però si rischia lo “strappo” perché non si può più attendere. Entro lo scorso 30 agosto ACI avrebbe dovuto comunicare alla FIA ed al promotore la propria decisione, ma il Commissario ha chiesto una proroga dei termini. Anche per non assumere lui, che tra poco più di un mese potrebbe aver esaurito il proprio compito, una decisione che avrà ripercussioni per i prossimi anni. Avrebbe preferito lasciare la “patata bollente” al Presidente eletto: Geronimo La Russa, che si è già espresso – nell’intervista pubblicata sul numero di luglio di ItaliaRALLY – a favore del cambiamento ma dal 2026, dando in cambio alla Sardegna il Mondiale Cross Country oltre all’Europeo. Ma non sarà possibile attendere l’iter burocratico che permetterà a La Russa di accomodarsi al sesto piano di via Marsala.
I tempi stringono e al più tardi entro il mese di settembre debbono essere definiti i calendari del Mondiale (dove nella casella dell’Italia nella nuova data del 1-4 ottobre viene indicato solo il fondo sterrato e la dicitura Rally d’Italia omettendo la parola Sardegna) e dell’Europeo la cui casella nazionale è fissata il 12-14 giugno, tre settimane prima del 2025.
Il Promoter ora spinge per il Roma Capitale
Forse anche per questa ragione e per forzare una decisione il promotore, che già nei mesi scorsi proprio durante lo svolgimento della gara in Sardegna, si era espresso a favore di “Roma”, ha ripetuto la sua opinione durante l’ultima prova disputata in Paraguay, la scorsa settimana. Sommando questi elementi (la resistenza della Sardegna ed il più ampio schieramento che vuole l’apertura di un nuovo capitolo), la bilancia si sposta a favore di “Roma”. Un argomento che tornerà prepotentemente sul tavolo del Generale Del Sette, Commissario Straordinario dell’ACI, dalla prossima settimana passato il grande impegno con il Gran Premio d’Italia.
Ed è chiaro che anche il Presidente eletto sarà chiamato ad esprimere la propria opinione. Pochi giorni ancora e si disputerà il Rally del Lazio Cassino: potrebbe arrivare proprio in quell’occasione l’atteso annuncio da parte dell’ACI.