Ogier e la nuova rincorsa al titolo: “Il piacere di guidare è la mia vera motivazione”
Ogier, quattro anni dopo, torna ad inseguire il mondiale. Ed ecco il perchè
Sembrava che l’ottavo titolo mondiale, conquistato nel 2021, avrebbe rappresentato il punto definitivo della carriera di Sébastien Ogier nel WRC. Ma nel 2025, a 41 anni, il pilota Toyota è di nuovo in piena lotta per il Mondiale, in un campionato che lo vede a pochi punti dal vertice. Una decisione presa non per dovere, ma per pura passione. “Una sola parola: piacere. Il piacere di guidare queste auto al limite”, ha raccontato in una lunga intervista a Club DirtFish.
Ogier e la nuova caccia al titolo
Dopo l’addio a tempo pieno, Ogier aveva provato altre strade, incluse le competizioni su pista. Ma nessuna esperienza si è rivelata all’altezza dell’adrenalina trovata nei rally: “Ho provato le gare in circuito ed è stato interessante, era una sfida diversa, ma l’adrenalina che si prova nell’abitacolo di un’auto da rally è impareggiabile. Non ho ancora trovato nulla che le si avvicini. Nel 2021 ero soddisfatto di quanto avevo ottenuto, ma anche un po’ stanco. Sentivo il bisogno di staccare. Fare meno gare oggi invece alimenta la mia motivazione e mi permette di godermi di più ogni chilometro percorso. Credo che sia anche questa la chiave delle prestazioni che sto offrendo adesso”.

Il rispetto nel service
L’approccio più maturo e sereno non ha però cancellato l’ambizione. Ogier rimane uno dei piloti più competitivi in assoluto, come dimostrano le sue recenti vittorie e l’attuale posizione in classifica. Ma ciò che conta di più per lui non è più il titolo o la visibilità, quanto il rispetto: “Ciò che mi rende felice non è essere una superstar o finire sulle copertine, ma il rispetto guadagnato nel parco assistenza. Chi conosce davvero questo sport sa cosa ho fatto e questo, per me, vale più di tutto”.
Nel corso dell’intervista, Ogier ha anche ripercorso le tappe fondamentali della propria carriera, dal debutto nelle competizioni con mezzi limitati fino agli anni di rivalità interna con Sébastien Loeb in Citroën. Una carriera costruita sull’istinto, sull’adattamento e su una determinazione feroce che ancora oggi lo spinge a salire in macchina con la stessa fame di un debuttante. Il Rally del Cile, dove festeggerà il suo 200° evento nel WRC, rappresenterà una nuova occasione per lasciare il segno. E forse, per rimettere nel mirino quel titolo numero nove che una volta sembrava un capitolo chiuso.