Neuville esprime dubbi sulla gestione della sicurezza in Sardegna

Pubblicato il 06 Giugno 2025 - 06:09

Thierry Neuville ha sollevato una questione che ciclicamente torna d’attualità nelle gare su terra: la visibilità compromessa dalla polvere sollevata dalle vetture, in particolare durante il Rally di Sardegna.

Le condizioni aride delle strade sterrate sarde generano densi banchi di polvere, che possono ridurre drasticamente la visibilità dei piloti in gara. Negli anni scorsi, il problema è stato affrontato solo a competizione avviata, attraverso l’allungamento degli intervalli di partenza tra le vetture. Secondo il pilota belga, questi interventi sono spesso tardivi e poco risolutivi.

“Nei ricognizioni abbiamo notato che molte prove speciali sono state riasfaltate e ora sono molto più sabbiose del solito. Sono diventate più abrasive e con più grip, laddove di solito eravamo forti”, ha spiegato Neuville, ponendo l’accento sulle modifiche al fondo stradale e sulle implicazioni per la guida.

Il regolamento del WRC prevede un intervallo di tre minuti tra le partenze delle vetture di vertice. In condizioni di polvere intensa, però, questo margine può non bastare a evitare che un pilota raggiunga la scia del concorrente che lo precede, perdendo tempo e visibilità.

Il rischio sicurezza e la richiesta di maggiore reattività

“Sono un po’ preoccupato per la polvere, in particolare nella seconda tappa finale. Sono abbastanza sicuro che vedremo qualche problema e spero che riusciremo a reagire prima di andare incontro al disastro”, ha dichiarato Neuville, evidenziando i potenziali rischi legati alla scarsa visibilità.

Secondo il belga, uno dei nodi della questione riguarda il livello di ascolto riservato ai piloti, spesso vincolati a scelte organizzative che privilegiano la regolarità del programma rispetto alla sicurezza in prova.

Thierry Neuville durante lo shakedown del Rally Italia Sardegna 2025

“È un problema. Sappiamo tutti qual è la situazione. Ora sappiamo cosa può succedere. Ma loro sanno benissimo che non abbiamo nulla in mano, se non sprecare il potenziale. Sanno che dovremo saltare in macchina. Sanno che dovremo partire. E questo è tutto. Non posso semplicemente parcheggiare la macchina da qualche parte e aspettare”, ha detto Neuville, critico verso gli organizzatori.

Pur avendo ottenuto successi in passato sull’isola, Neuville non dà nulla per scontato. Il contesto tecnico del rally sardo rimane, a suo giudizio, complesso e imprevedibile: “Penso che prima di tutto, serva qualcosa che dia fiducia, soprattutto su queste strade. Abbiamo anche nuove prove speciali, tre nuove prove speciali nel fine settimana. Non le più facili. Quindi serve qualcosa che dia fiducia, ma anche le prestazioni devono essere al top”.

Infine ha sottolineato quanto anche minimi dettagli tecnici possano fare la differenza in un rally così tirato: “Guidiamo tutti ad alta velocità e siamo tutti molto vicini al limite. A volte, se non si riesce a impostare il settaggio al 100%, si rimane leggermente indietro, il che significa sempre 1 o 2 secondi a prova speciale. E alla fine fa una grande differenza”.

di Peppe Marino

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