Hyundai, Neuville e Wydaeghe raccontano la preparazione del Rally Islas Canarias
Hyundai e la preparazione del prossimo Rally Islas Canarias
Il Rally Islas Canarias, al debutto nel calendario del FIA World Rally Championship 2025, si appresta a offrire una prova completamente nuova per team e piloti. Nonostante l’evento abbia già fatto parte del FIA European Rally Championship, la maggior parte degli equipaggi attuali del WRC non ha mai affrontato le speciali asfaltate dell’arcipelago spagnolo. Questo rende la tappa un banco di prova particolarmente impegnativo, che obbliga tutti a ripensare il proprio approccio.
In vista dell’appuntamento, Hyundai Motorsport ha avviato i preparativi con largo anticipo. Già dodici mesi fa, un ingegnere del team ha presenziato all’edizione ERC per analizzare i percorsi e raccogliere indicazioni utili sul fondo stradale. “Questo ci permette di iniziare a costruire una base di conoscenza utile per le scelte tecniche”, ha spiegato Gerard Jan de Jongh, capo ingegnere del reparto WRC.

Hyundai e la sfida sul piano ingegneristico
Nella fattispecie, ina delle prime fasi del lavoro consiste nell’elaborazione dei dati GPS forniti dagli organizzatori. Attraverso video onboard e simulazioni iniziali, il team può farsi un’idea dell’energia trasmessa su freni e pneumatici: “Valutiamo già prima dell’arrivo se alcuni componenti rischiano di essere messi troppo sotto stress. Questo ci consente di agire in anticipo su aspetti come il raffreddamento dei freni. Nei rally si affrontano oltre 150 chilometri unici e la complessità cresce notevolmente. Non cerchiamo un assetto perfetto, ma capiamo cosa subirà la vettura in termini di carichi. Abbiamo una squadra che da settimane si occupa esclusivamente di questo evento. Stiamo utilizzando un telaio nuovo e la costruzione richiede circa dieci giorni”.

Il punto di Neuville e Wydaeghe
Il passo successivo prevede un test pre-evento, cruciale per valutare il comportamento della vettura su un fondo analogo a quello delle Canarie. Il numero limitato di giornate di test, fissato a 21 per stagione, obbliga a sfruttare ogni sessione con la massima efficienza: “Il team test lavora duramente per rispondere ai quesiti emersi dalle simulazioni e adattare il set-up con il contributo dei piloti. Sono fondamentali e bisogna essere pronti a improvvisare più del solito, perché ogni dettaglio può cambiare in corso d’opera”.
In parallelo, Thierry Neuville e Martijn Wydaeghe hanno affrontato il Rally Sierra Morena per familiarizzare con le nuove gomme Hankook. Sebbene la gara non abbia avuto come obiettivo diretto la preparazione per le Canarie ha fornito indicazioni preziose sul comportamento degli pneumatici su asfalto. “Di solito preparo i riassunti dopo le ricognizioni, ma se ho del materiale video lo faccio prima”, ha rivelato il Campione del Mondo in carica. “In un rally nuovo hai poco da cui partire. Puoi ricevere feedback da altri piloti, ma le condizioni variano e bisogna essere cauti nell’interpretarli”.
Un lavoro intenso che coinvolge anche il copilota, Wydaeghe nella fattispecie. Quest’ultimo, infatti, inizia la preparazione confrontando le immagini a disposizione con mappe digitali per familiarizzare con l’orografia dell’isola: “Utilizziamo Google Maps ed Earth per iniziare a memorizzare i percorsi senza doverli percorrere interamente in auto. Essendo parte dell’ERC, abbiamo accesso a qualche filmato, ma fino alla ricognizione rimangono molte incognite, come il livello di abrasività dell’asfalto o il comportamento sul bagnato”.

Si parte da zero
Una volta conclusa questa fase, Wydaeghe approfondisce le note preparate da Neuville: “Per eventi già presenti in calendario riutilizziamo appunti passati. Qui invece partiamo da zero. Guardiamo video, prendiamo appunti e ci prepariamo per la ricognizione in modo da non essere completamente impreparati”. Le ore di preparazione possono raggiungere anche le quattro al giorno per diverse settimane, ma per il copilota belga non è un sacrificio: “Amo le sfide. Quando puoi fare ciò che ti appassiona, ogni evento è un’occasione per migliorarsi”.
Il Rally Islas Canarias rappresenta quindi non solo un debutto nel Mondiale, ma anche un banco di prova per l’intero ecosistema del WRC, dove ogni reparto – dall’ingegneria ai piloti – è chiamato a dare il massimo per affrontare l’ignoto con metodo e visione.