Nel 2026 il mondiale rally rimane in Sardegna

Pubblicato il 23 Settembre 2025 - 18:32

Rally di Roma nel 2027 per un appuntamento italiano nel WRC confermato fino al 2030

Ora è ufficiale, nulla cambia nel calendario 2026. Il Rally d’Italia rimarrà sugli sterrati del nord della Sardegna, mentre il Rally di Roma Capitale manterrà il posto nel Campionato Europeo. Poi per una logica di alternanza le due gare internazionali cambieranno il loro palcoscenico, come da contratto firmato tra l’Automobil Club d’Italia e il Promoter, sino al 2030.

Una transizione graduale tra le due gare

Il nuovo assetto prevede dunque un anno di transizione nel 2026, che rappresenterà l’epilogo di un ventennio di storia mondiale sulle strade sarde. Dal 2004, l’isola ha offerto al WRC alcuni dei suoi scenari più iconici, con prove spettacolari tra polvere, rocce e paesaggi mozzafiato. L’ultima edizione sarda sarà l’occasione per celebrare un legame profondo tra la gara e il territorio, che in questi anni ha saputo coniugare sport, promozione e impatto turistico.

Dal 2027, invece, il Rally d’Italia vivrà una nuova fase, con Roma come inedita sede ufficiale dell’evento. La Capitale, già protagonista dell’Europeo con il Rally di Roma Capitale, offrirà un palcoscenico dal forte richiamo mediatico e simbolico, in grado di unire la spettacolarità delle prove cittadine nel cuore dell’Urbe con la tecnicità delle strade appenniniche e laziali, particolarmente apprezzate dai piloti per il loro alto valore tecnico.

Un compromesso strategico tra tradizione e visibilità

La soluzione definitiva è il risultato di un’intensa mediazione tra le parti in causa. Se da un lato la Sardegna vantava un’esperienza organizzativa collaudata e un consolidato impatto sul territorio, dall’altro la scelta di Roma risponde alla necessità del Promoter di valorizzare il marchio WRC in una cornice urbana e globalmente riconoscibile. La FIA ha avuto un ruolo decisivo nella supervisione dei negoziati, chiedendo garanzie precise in termini di logistica, sicurezza e tenuta sportiva del passaggio.

L’obiettivo comune era assicurare una continuità di qualità nell’organizzazione, evitando strappi e salvaguardando gli interessi dei soggetti coinvolti. In tal senso, l’annuncio del calendario a lungo termine rappresenta un passo significativo verso una maggiore stabilità e programmazione per tutti gli attori del WRC.

Un’occasione per rafforzare la cultura del rally in Italia

Per il pubblico italiano, la notizia ha una doppia valenza positiva: da un lato, la possibilità di salutare con gratitudine la Sardegna per il ruolo svolto in due decenni di Mondiale; dall’altro, l’opportunità di riportare il rally nel cuore della Penisola, favorendo l’accessibilità a nuovi appassionati e il coinvolgimento di territori fino ad ora esclusi dal grande circo iridato.

La presenza garantita fino al 2030 rafforza il posizionamento dell’Italia all’interno del WRC e rilancia la sfida a valorizzare il patrimonio rallistico nazionale. Dopo l’epopea sarda, l’Italia si prepara dunque ad aprire una nuova era romana, con l’ambizione di coniugare spettacolo e passione, tradizione e innovazione, sport e promozione.

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