Rally delle Marche: Urbino incorona il campione italiano su terra

Pubblicato il 17 Ottobre 2025 - 11:23

Il 18° Rally delle Marche torna a Urbino con un’edizione dal valore particolare: la gara, in programma l’8 e 9 novembre, chiuderà il Campionato Italiano Rally Terra (CIRT) e assegnerà il titolo tricolore. L’evento, organizzato dalla PRS Group, avrà coefficiente 1,5 e un percorso completamente rinnovato, con una prova speciale inedita e due tratti storici ripresi dagli anni Ottanta.

Le iscrizioni resteranno aperte fino a mercoledì 29 ottobre, mentre cresce l’attesa per una gara che si annuncia ricca di interesse sportivo e valore territoriale. Il Rally delle Marche 2025 coinvolgerà diversi comuni della provincia di Pesaro e Urbino: oltre alla città ducale, sede di partenza e arrivo, saranno toccati AcqualagnaFermignano e Urbania, a conferma della volontà di creare un evento condiviso e diffuso sul territorio.

Con i riflettori puntati sulla sfida per il titolo tra Trentin, Ciuffi e Battistolli, la manifestazione si prepara a offrire anche una cornice paesaggistica di rilievo. Le strade dell’entroterra marchigiano, tra colline e borghi storici, faranno da sfondo a un appuntamento che unisce sport, promozione turistica e identità locale.

Il Rally delle Marche non è soltanto un evento agonistico: è un’occasione di valorizzazione del territorio e di promozione culturale. Ogni edizione porta con sé un flusso di visitatori – piloti, team, tifosi e operatori – che generano ricadute economiche significative per il tessuto locale, dalle strutture ricettive alla ristorazione, fino alle piccole attività commerciali.

Rally, turismo e identità: le Marche si raccontano in gara

Negli anni, la competizione si è trasformata in un simbolo della sinergia tra sport e territorio. Le prove attraversano paesaggi naturali e borghi di valore storico, contribuendo a far conoscere aree spesso al di fuori dei circuiti turistici principali. Le immagini e le riprese del rally raggiungono un pubblico nazionale e internazionale, offrendo visibilità a luoghi che, grazie a manifestazioni come questa, trovano una nuova ribalta.

Le istituzioni locali hanno espresso soddisfazione per il ritorno della gara e per il coinvolgimento diretto dei propri territori. Il sindaco di Fermignano, Emanuele Feduzi, ha sottolineato come Wl’inclusione della nostra città nel percorso del rally e come area dedicata ai team rappresenti un riconoscimento importante. Ospitare una tappa di rilievo nazionale è un’opportunità per far conoscere le nostre bellezze e rafforzare la nostra identità di comunità dinamicaW.

Sulla stessa linea il sindaco di Acqualagna, Pier Luigi Grassi, che ha evidenziato “la soddisfazione per l’abbinamento del rally con la Fiera internazionale del tartufo bianco, un’occasione per unire sport e tradizione, offrendo ai partecipanti l’opportunità di scoprire una delle eccellenze del nostro territorio”.

Per Urbino, città patrimonio UNESCO, l’appuntamento assume un valore particolare. L’assessore allo sport Frank Fedrigucci ha spiegato: “È un piacere ospitare un evento che porta la città al centro dell’attenzione nazionale. Le prove si svolgeranno in un contesto paesaggistico unico e decreteranno il vincitore del campionato italiano su terra. L’obiettivo è unire sport e turismo in un’occasione di rilancio condivisa”.

Anche Urbania si prepara a vivere la manifestazione con entusiasmo. L’assessore allo sport Emiliano Baffioni ha commentato: “Il ritorno di una gara di questo livello è motivo di orgoglio per la comunità. Oltre al valore sportivo, l’evento genera ricadute positive sull’economia e sull’accoglienza del territorio, con le strutture già pronte a ospitare tifosi e operatori”.

Percorso rinnovato e finale di stagione incerto

L’edizione 2025 del Rally delle Marche offrirà un tracciato profondamente rivisto rispetto al passato. Una delle tre prove speciali sarà completamente nuova, mentre le altre due riprenderanno tratti storici che risalgono agli anni Ottanta: una era utilizzata ai tempi del Mondiale di Sanremo, l’altra proviene dalle prime edizioni del Rally Adriatico degli anni Novanta.

Il percorso totale misura 215 chilometri, di cui 70 cronometrati, distribuiti su tre prove da ripetere tre volte. Tratti tecnici e selettivi metteranno alla prova i migliori interpreti del fondo sterrato, chiamati a gestire precisione, ritmo e strategia in un contesto che promette equilibrio fino all’ultimo metro.

L’esito della gara, dopo il ribaltamento dei valori visto nel penultimo appuntamento in Sardegna, sarà decisivo per la conquista del titolo italiano. Una sfida che non si limiterà ai tempi sul cronometro, ma che porterà ancora una volta in primo piano il legame profondo tra motori, paesaggio e comunità locale.

di Peppe Marino

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