Il WRC cresce ancora: tanti paesi in corsa per entrare nel calendario
WRC, anche la Francia punta al ritorno
Il Mondiale Rally continua ad attirare l’attenzione di nuovi Paesi, pronti a ospitare una tappa della serie. A gestire questo fermento è Simon Larkin, direttore eventi del promoter WRC, che si sta confrontando con numerose candidature in vista delle prossime stagioni.
Nel 2025 il calendario accoglierà già due novità: il Rally Islas Canarias, previsto ad aprile, e la nuova gara finale in Arabia Saudita. Entrambe rappresentano un passo avanti nella strategia di espansione globale del campionato. Ma lo sguardo è rivolto anche oltre, con trattative in corso con Stati Uniti, dove il debutto sembra ormai vicino, e con il Regno Unito, che sta lavorando a un possibile rientro attraverso proposte provenienti da Inghilterra, Scozia e Irlanda del Nord.
Tra i candidati, anche la Francia si sta muovendo in modo concreto. Dopo l’ultima apparizione nel 2019 con il Tour de Corse, la federazione nazionale, guidata da Pierre Gosselin, ha riaperto il dialogo con il promoter. Larkin ha spiegato che, invece di ricevere una semplice presentazione, Gosselin ha preferito incontrarsi di persona per comprendere meglio la struttura attuale del WRC, i suoi obiettivi e le prospettive future. In quell’occasione sono stati condivisi anche materiali tecnici e di marketing, in attesa ora di una proposta ufficiale.
Tuttavia, il rientro della Francia non sarà automatico. Con il calendario limitato a 14 eventi, ogni nuova gara deve offrire un reale valore aggiunto. Secondo Larkin, “non basta la tradizione: servono basi solide, una visione chiara e un progetto ben costruito”.
Il promotore ricorda anche che il rally di Monte-Carlo già si disputa in parte su territorio francese e continua ad avere un ruolo centrale per i tifosi locali. Qualsiasi nuova tappa dovrà quindi convivere con Monte-Carlo, senza metterne in discussione il prestigio.
Il ritorno della Corsica, per quanto iconico, appare complicato: i costi logistici e l’organizzazione su un’isola rappresentano un ostacolo rilevante. Larkin ha ammesso che, a titolo personale, preferirebbe un formato simile a quello adottato in Alsazia tra il 2010 e il 2014, giudicato più pratico e accessibile.
Oltre alla Francia, si guarda anche all’Indonesia, che potrebbe rientrare dopo un periodo di assenza. Croazia e Lettonia, invece, potrebbero fermarsi temporaneamente, ma sono attese di nuovo in calendario già dal 2026. Il WRC prosegue quindi la sua trasformazione in una serie sempre più internazionale. Le porte sono aperte, ma solo per progetti capaci di rafforzare il campionato dal punto di vista sportivo, economico e strategico. La Francia, con la sua storia e le sue potenzialità, ha le carte in regola per rientrare. Ma oggi, più che mai, servono idee chiare e piani concreti.