Il WRC torna in Medio Oriente: attesa e curiosità per il debutto dell’Arabia Saudita

Pubblicato il 05 Luglio 2025 - 08:47

Arabia Saudita al lavoro per il debutto nel WRC

Il Mondiale Rally è pronto a tornare nel Medio Oriente. Dopo oltre un decennio di assenza, la regione ospiterà nuovamente un round del WRC: l’Arabia Saudita sarà teatro dell’ultima prova del calendario 2025, in programma dal 27 al 30 novembre. La gara avrà base logistica presso il Jeddah Corniche Circuit, ma si svilupperà su un percorso che promette condizioni tra le più dure dell’intera stagione, attraversando paesaggi vulcanici, tratti sabbiosi, dune e strade sterrate tradizionali.

La candidatura saudita è stata testata lo scorso mese, con una gara vinta da Nasser Al-Attiyah, che ha subito manifestato l’intenzione di prendere parte al round mondiale con una vettura di classe Rally1. Al secondo posto si è classificato Juho Hänninen, collaudatore Toyota, che ha raccontato le difficoltà incontrate a bordo della GR Yaris Rally2: «Il fondo era più accidentato del previsto, in alcuni punti sembrava quasi il Safari Rally».

Ma l’interesse per il Rally Saudi Arabia va oltre l’aspetto sportivo. La FIA ha dichiarato esplicitamente l’obiettivo di formare personale e ufficiali locali in vista dell’evento. «Non porteremo un’intera squadra operativa dall’Europa – ha spiegato Emilia Abel, direttrice per le attività stradali della FIA – ma lavoreremo con l’ASN saudita per trasferire competenze specifiche, soprattutto su sicurezza e gestione sportiva. L’ambizione è lasciare un’eredità duratura, affinché in futuro possano gestire in autonomia un evento di questo livello».

Quella in Arabia Saudita sarà la prima tappa WRC nel Medio Oriente dal 2011, anno dell’ultima edizione del Rally di Giordania. Con sei mesi a disposizione per completare l’organizzazione e formare i quadri locali, la federazione punta a chiudere la stagione con una gara ad alto impatto mediatico, ma anche a promuovere lo sviluppo del motorsport nella regione. Una nuova sfida per il campionato e un’opportunità concreta per l’Arabia Saudita, che intende legare il proprio nome a un evento capace di combinare spettacolo, sostenibilità e crescita territoriale.

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