WRC 2027, l’incognita dei nuovi regolamenti: tra speranze e timori per il futuro
WRC, le nuove regole mirano ad allargare la griglia
Il Mondiale Rally guarda al futuro con l’intenzione di rilanciarsi. A fine 2023, la FIA ha presentato le prime linee guida delle normative tecniche che entreranno in vigore nel 2027.
Tra i punti principali, un tetto ai costi fissato a 345.000 euro per vettura e un avvicinamento tecnico alla categoria Rally2. Obiettivo dichiarato: aumentare il numero di equipaggi di vertice e rendere il campionato più accessibile.
Tuttavia, il quadro regolamentare non è ancora stato definito nei dettagli. La Federazione punta a finalizzare le nuove norme entro la fine di agosto, lasciando meno di 18 mesi di tempo per progettare e sviluppare le vetture che vedremo in gara. Una scadenza molto stretta, considerando la complessità tecnica richiesta.
La situazione in vista del 2027
Nonostante l’ambizione di vedere fino a 20 equipaggi al via nel 2027, le incertezze non mancano. Oggi, infatti, solo nove piloti partecipano all’intera stagione nella classe Rally1 e il rischio di perdere pezzi importanti è reale. In particolare, si rincorrono voci insistenti su un possibile ritiro di Hyundai già a fine anno, scenario che ridurrebbe ulteriormente la presenza di costruttori ufficiali, al momento limitata a Toyota, Hyundai stessa e M-Sport Ford.
La preoccupazione è palpabile anche tra gli addetti ai lavori. Richard Millener, team principal di M-Sport, non ha nascosto le sue perplessità. “Per come stanno le cose, credo che ci sarà un solo costruttore pronto per il 2027”, ha dichiarato ad Autosport, dopo gli incontri che si sono tenuti durante il Rally Islas Canarias tra la FIA, i team e gli stakeholder principali.
Millener ha sottolineato come il calendario delle decisioni possa rappresentare un ostacolo serio per lo sviluppo delle nuove vetture: “Alla fine, la FIA dovrà prendere delle decisioni e noi dovremo accettarle, ma personalmente temo che potremmo ritrovarci con un campionato popolato da un solo costruttore all’inizio del nuovo ciclo regolamentare, in attesa che altri riescano a recuperare, e non sono sicuro che sia la strada giusta”.
Le parole di Millener sul WRC del futuro
Il dirigente britannico ha poi espresso dubbi anche sulla possibilità di vedere nuovi marchi o preparatori pronti a colmare eventuali vuoti: “Se davvero credono di avere abbastanza tuner o costruttori pronti a entrare, sarebbe una notizia fantastica. Ma per noi, sviluppare una nuova vettura entro il 2027 sarà un compito durissimo, a prescindere dal fatto che le regole vengano definite a giugno, luglio o agosto”. La situazione, dunque, resta in bilico. Se da un lato la FIA punta a costruire un futuro più ampio e competitivo per il WRC, dall’altro la sfida più immediata sarà evitare che la transizione si trasformi in un vuoto difficile da colmare.