Tänak punta al bis dopo il giovedì: “Un rally duro, ma lo sento mio”

Pubblicato il 06 Giugno 2025 - 07:54

Tänak motivato a fare bene in terra sarda

Dopo il successo mozzafiato dello scorso anno – ottenuto con appena due decimi di vantaggio su Sébastien Ogier – Ott Tänak si presenta al Rally Italia Sardegna 2025 tra i principali favoriti. L’estone ha già mostrato segnali incoraggianti nell’ultimo round in Portogallo, dove avrebbe potuto centrare la prima vittoria stagionale senza un guasto al servosterzo nella fase finale.

La gara sarda ha spesso premiato Tänak nel corso della sua carriera, pur alternando momenti esaltanti a cocenti delusioni. Eppure, l’isola sembra esercitare su di lui un’attrazione particolare. “Sono nato su un’isola, forse c’è qualcosa di speciale nell’aria. Non lo so, ma qui c’è sempre un’energia diversa,” ha dichiarato alla vigilia. “È una gara dura, e non è neanche facile da godersi: il fondo è sempre molto rovinato.”

Tänak sa bene quanto sia complicato trovare il giusto compromesso tra prestazione e affidabilità: “Devi preservare la macchina, ma allo stesso tempo spingere per restare davanti. È sempre un equilibrio difficile. In passato ci siamo riusciti, la macchina ha funzionato bene, e speriamo accada anche quest’anno. Sarà caldo, ma non c’è modo di prepararsi davvero. Devi solo gestire e sopravvivere. Restare vivi, ecco”.

La prima tappa prevede sei prove speciali, tra cui l’inedita Telti – Calangianus – Berchidda da 18 chilometri, ritenuta da molti un possibile snodo decisivo del rally. Tänak, però, ridimensiona le attese: “È veloce nella prima parte, con tanti rettilinei. Di solito lì i distacchi non sono enormi. È una prova diversa dalle altre, ha curve lunghissime, tratti stretti e anche ponti angusti. Ma credo che le vere difficoltà saranno domenica.”

Con la fiducia ritrovata e il ricordo ancora vivo della vittoria 2024, Tänak arriva in Sardegna con l’ambizione di scrivere un nuovo capitolo. Il tracciato non ammette errori, ma l’estone ha già dimostrato di sapere come domarlo.

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