Sami Pajari affronta il Rally di Sardegna senza obiettivi prefissati
Il finlandese Sami Pajari, pilota ufficiale Toyota, si prepara ad affrontare il Rally di Sardegna con un atteggiamento misurato ma fiducioso. Dopo un buon risultato nello shakedown del giovedì, dove ha chiuso a soli 0,7 secondi da Sébastien Ogier, il giovane finlandese lascia intendere di essere in condizione per ottenere un risultato competitivo nel fine settimana.
Durante la prova, Pajari ha fatto registrare il secondo tempo assoluto tra i concorrenti di vertice, un dato che conferma la sua crescente adattabilità anche alle condizioni più complesse del WRC. A influire, come sempre in Sardegna, saranno il caldo e le condizioni tecniche delle prove speciali.
“Farà sicuramente caldo, ma qui è sempre così. Non c’è da sorprendersi. Ho sempre apprezzato questo rally e negli ultimi anni sono riuscito a ottenere risultati piuttosto buoni”, ha dichiarato Pajari, ricordando la sua familiarità con il tracciato italiano.
Nel 2023, il finlandese si era imposto nella categoria WRC2 e aveva chiuso la gara al sesto posto assoluto. L’intento, ora che è passato alla classe regina, è replicare quel livello di prestazione anche con la nuova vettura.
“L’anno scorso abbiamo vinto la classe Rally2 qui, e sebbene le prove speciali siano piuttosto tecniche e in condizioni difficili in alcuni punti, questo è stato generalmente un buon rally per me”, ha spiegato Pajari, evidenziando il suo rapporto positivo con il tracciato sardo.
Rally di Sardegna, un’opportunità per misurare i progressi stagionali
Diversamente da altri colleghi finlandesi, tra cui Kalle Rovanperä, che ha più volte espresso riserve sul Rally di Sardegna, Pajari sembra trovarsi a proprio agio su queste strade: “Non saprei dire perché, ma questo rally mi è sempre piaciuto. Non potrei spiegarlo meglio di così”.
Il 2024 è per lui una stagione di transizione e di apprendistato nella massima categoria. La sensazione però è che il fine settimana sardo possa rappresentare una reale occasione per consolidare i progressi mostrati nelle gare precedenti.

“Certo, l’obiettivo è sempre quello di migliorare rispetto al rally precedente. Abbiamo già ottenuto buoni tempi nell’ultimo. Ora la posizione di partenza sembra ancora più favorevole venerdì rispetto al Portogallo. Questo potrebbe contribuire a ottenere altri buoni tempi di prova”.
La strategia adottata da Pajari sarà flessibile, condizionata soprattutto dalle sensazioni provate nelle prime fasi del rally. “Vedremo venerdì il quadro completo. Non tenteremo nulla di folle, ma se il feeling è buono, ovviamente possiamo iniziare a spingere un po’”, ha detto.
In Sardegna, la costanza può premiare quanto la velocità. La natura tecnica delle prove e le condizioni del fondo rendono rischioso un approccio troppo aggressivo: “Guidare con un approccio costante e sicuro sarebbe sicuramente una tattica intelligente qui. Poi bisogna solo valutare se guidare in base a queste buone sensazioni o semplicemente andare sul sicuro in ogni prova speciale. È praticamente 50-50. D’altra parte, l’obiettivo non è nemmeno quello di guidare intorno a ogni singola pietra”.
A livello di risultati, Pajari non si è posto traguardi precisi: “Probabilmente sono un po’ noioso con questa risposta, ma non mi sono prefissato alcun obiettivo. In generale, l’obiettivo è sempre quello di migliorare rispetto alla gara precedente. Credo che l’anno scorso in Grecia fossimo arrivati quarti con la vettura Rally2. Se fossimo arrivati quarti anche qui, sarebbe un buon risultato, ma d’altronde, potrebbe anche essere un regalo”.
Infine, ha sottolineato l’importanza dell’approccio mentale: “Certo, il fatto che questo evento mi sia stato favorevole in passato mi aiuta. Questo sport è molto legato allo stato mentale. Se ti senti bene, puoi guidare più rilassato. Non mi aspetto un risultato miracoloso, ma per molti versi le condizioni sono giuste perché questo rally vada davvero bene”.
di Peppe Marino